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Dalla fine degli anni '80 gli
UART sono stati migliorati
sostanzialmente, rendendo possibile la memorizzazione locale temporanea (buffer) di
numerosi bytes. |
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Per garantire la compatibilità
funzionale con i predecessori, devono ignorare (per default) la presenza del loro potente
buffer
FIFO interno: per poterne disporre è necessario
attivarli da software, compito
di solito assolto automaticamente dai drivers
(programmi di gestione)
e dai programmi di
comunicazione seriali. |
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Per la presenza del nuovo buffer questi
componenti sono da tempo il punto di riferimento nelle interfaccie
seriali, per la loro capacità di gestire i moderni
modem ad alta velocità nell'ambiente multitasking
degli ultimi sistemi operativi, senza perdita
d'informazione, in virtù della drastica riduzione di
richieste di interruzione
operate dall'UART in occasione della
ricetrasmissione di bytes. |
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Oltre che dalla National
Semiconductor, detentrice di molti brevetti, i componenti di questa
categoria sono ora prodotti su licenza anche da numerosi altri costruttori;
sulle recenti schede madri non sono più
visibili nello splendore degli storici 40 pin, essendo intergrati nel
chipset, con molti altri vitali dispositivi. |
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Alcune versioni non
originali possono mostrare differenze tali
da richiedere l'installazione di speciali drivers,
per essere riconosciute dai sistemi
operativi più noti (come Windows o Linux); la cosa è più frequente per gli
UART impiegati sulle
schede modem interne o nei dispositivi
modem esterni, dove possono essere addirittura
simulati da un processore dedicato, in
grado tra l'altro di gestire buffer di
ricetrasmissione anche dell'ordine dei Kbytes. |
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Poco dopo la sua presentazione il
16550,
gravato dai noti malfunzionamenti, fu sostituito
da questa versione; installato sui computer 486, Pentium e successivi, il
nuovo chip (per la discutibile scelta di taluni costruttori) è spesso presente
con la vecchia sigla (16550 invece di
16550A).
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Sono ancora pin-out compatibili con i
predecessori, per cui è possibile aggiornarli semplicemente sostituendoli nel
loro zoccolo. |
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La loro velocità (DTE-DCE,
cioè
tra computer e modem, velocità di terminale)
può raggiungere i 115 Kbaud, ideale per
dialogare con modem ad alta velocità,
garantendo trasferimenti (tra DCE-DCE,
cioè
tra modem e modem) alle velocità di linea
(o velocità di dato) di 14,4Kbps,
28,8Kbps,
33,6Kbps, 56Kbps. |
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Nel tempo la National Semiconductor
ha proposto 4 revisioni del suo componente, l'ultima delle quali è disponibile
con la sigla PC16550D. |
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E' disponibile anche in versione veloce, con
la sigla 16550AF
e 16550AFN
(con chip in ceramica), e in versione CMOS, con la sigla
16c550A
e 16c552
(due 16c550A
in un singolo chip). |