| Il funzionamento delle stampanti è legato
alla tecnologia alla quale fanno riferimento; le case produttrici sono molto
numerose e tutte (ovviamente) proprietarie della propria filosofia di
progetto, spesso in continua evoluzione per ragionevoli motivi di mercato. |
| Una delle caratteristiche principali delle
Stampanti è la risoluzione,
cioè la quantità di punti per pollice
(Dot Per Inch, DPI)
che è in grado di mettere sulla carta. Maggiore è il numero che la
rappresenta e migliore è la qualità di stampa, cioè maggiore è il numero
totale di punti stampati, a parità di superficie del foglio. |
| Spesso il numero DPI
(da un minimo di 300, a 600, a 720, a 1440, a 2880....) non è sufficiente
per garantire una buona stampa; valori elevati di DPI
devono essere associati a uso di carta speciale, piuttosto costosa. |
| Altri parametri che fanno la differenza sono
la velocità di stampa in ppm
(pagine per minuto) e la rumorosità;
talvolta può essere importante anche il modo con cui la carta viene
caricata e restituita. |
| Infine non va sottovalutato il problema della
manutenzione: nelle moderne stampanti il costo delle cartucce è molto
elevato e quasi dello stesso ordine di grandezza di quello della stampante
stessa... |
| Ancora una volta non possiamo presumere di
coprire con questa pagina tutte le innumerevoli tipologie
disponibili; più modestamente cercheremo di descrivere il principio
di funzionamento delle principali tra di esse, comunque in
modo relativamente superficiale. |
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Stampanti
ad Aghi (o a Matrice di Punti) |
| Sono
sparite dal mercato, ma qualcuna se ne trova ancora, qua e là,
per lo più in qualche ufficio, destinate alla stampa di tabulati. |
| Sono
comunque dei piccoli gioielli di elettromeccanica: la testina di
stampa contiene una fila verticale di 9 sottili aghi
metallici,
ciascuno dotato di un elettromagnete in grado di
"spararlo" contro il nastro inchiostrato interposto
tra essi e la carta da stampare. |
| Se
si pensa che ogni carattere è formato da una matrice di punti
(per esempio 7x9) si capisce come avviene la sua stampa: il
microcontrollore della stampante interpreta la forma
del carattere da stampare trasformandola in tante colonne
verticali di 9 punti ciascuna, con l'aiuto di alcune
sue tabelle interne (font); i punti del carattere presenti in ciascuna colonna di 9
punti vengono quindi stampati sulla carta attivando l'elettromagnete
corrispondente. |
| Data
la forza della percussione degli aghi sulla carta con
carta-carbone è possibile produrre più copie
contemporaneamente. |
| Talvolta sono dotate del tasto NLQ
(Near Letter Quality) mediante il quale è
possibile ottenere una migliore qualità di stampa
ripassando una seconda volta su ciascuna riga: in questo modo i
piccoli spazi tra i puntini prodotti dagli
aghi sono quasi del tutto eliminati, con una resa estetica decisamente
migliore. |
| La
loro rumorosità e la
scarsa velocità nella stampa grafica ne
hanno determinato l'inevitabile estinzione. |
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Stampanti a getto d'inchiostro (InkJet) |
| Sono
molto diffuse e relativamente economiche, almeno all'acquisto. |
| La
tecnica di stampa è pressocché analoga a quella del
modello ad aghi. Il carattere da stampare
è formato da tanti punti, all'interno di una matrice
8x9; la sua immagine viene ricostruita sulla carta
erogando una goccia per ciascuno di questi punti attraverso
degli ugelli molto sottili, ugualmente contenuti nella testina di
stampa, sotto la spinta di una
pressione, per lo più prodotta sottoponendo
per qualche millisecondo le gocce di inchiostro a
temperature molto elevate (ma il processo può aver luogo anche sulla base di
altre tecnologie). |
| L'azione coordinata di questi ugelli produce
un piccolissimo punto, di solito ottenuto
mescolando
3 o
4 colori base, secondo lo schema CYMK. |
| Di solito i colori base
sono contenuti in 2
(o 4)
cartucce, una per il nero (blacK)
e una (o 3 distinte)
per azzurro, giallo e rosso-rosa (Cyan,
Yellow,
Magenta). |
| La presenza della cartuccia del nero è comunque
consigliata perchè, in sua assenza, anch'esso sarà creato miscelando i 3
colori base, con inutile spreco di preziose risorse e con oggettiva scarsa
qualità. |
| Per evitare che la porosità della carta
possa influire negativamente sulla qualità della stampa è opportuno
che la risoluzione sia almeno di
300 Dpi (Dot
per inch, punti per pollice);
lo standard parte, per altro da almeno 600 Dpi. |
| In casi speciali, professionali o amatoriali, sono
disponibili anche stampanti con
testina a 6 colori; in ogni caso, per avere
risultati vicini alla fotografia, spesso basta acquistare carta speciale. |
| Naturalmente
il rumore è ridotto al minimo e la stampa,
anche grafiche e a colori, è
fluida e relativamente veloce. |
| Il vero problema di queste stampanti è il prezzo
delle cartucce, decisamente esagerato, quasi arrivato ad eguagliare quello della stampante!! |
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| Sono
molto diffuse e tecnologicamente moderne. Le parti principali di
questa periferica sono il tamburo fotosensibile e il raggio
laser. |
| Il
tamburo fotosensibile è un grosso
cilindro di larghezza pari al foglio che la stampante è in
grado di trattare; è un oggetto pregiato e delicato, e prima di
ogni stampa viene sottoposto ad una uniforme carica
elettrostatica. |
| Il
raggio laser (ovviamente a bassa
potenza) "incide" sistematicamente la superficie del
cilindro, da sinistra verso destra, modificandone la carica
proprio in corrispondenza dei punti dei caratteri da stampare. |
| In
altre parole il controller della stampante "modula"
l'intensità del raggio laser, accendendolo se la matrice del
carattere prevede un punto o spegnendolo in caso contrario. |
| Il
cilindro fotosensibile è sottoposto ad una rotazione costante:
non appena il laser ha ultimato la modifica della carica della
riga corrente, il tamburo ruota in avanti e "attrae"
la polvere nera del toner la dove la carica è rimasta
inalterata, ricostruendo in pratica su se stesso l'immagine o il
testo che si desidera stampare. |
| Prima
che la carica perda effetto il cilindro, premendo contro la
carta, vi trasferisce la polvere d'inchiostro, che verrà
fissata definitivamente con un flusso di aria calda. |
| Il fatto di usare polvere di inchiostro e
di fissarla termicamente rende minima l'influenza della porosità della
carta, garantendo stampe di buona qualità anche con risoluzione
di 300 Dpi (Dot
per inch, punti per pollice). |
| La
stampa ottenuta è veloce (anche
15 pagine al minuto, per quelle più professionali),
silenziosa e di grande qualità,
sia per i testi che in grafica;
ma i costi di gestione
sono piuttosto elevati. |
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