Stratificazione
di un pixel di un Display LCD |
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La figura qui sotto mostra l'effetto della
tensione applicata sui singoli cristalli. |
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Questo diverso comportamento del fascio
luminoso non può essere colto dall’occhio umano se non adottando opportuni
filtri polarizzanti (light polarising filters).
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Questi filtri hanno la caratteristica di
far passare la luce solo lungo prefissati assi e quindi di non farla
diffondere, come di consueto, a 360°. |
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In pratica se l'asse del filtro viene
allineato con quello delle scanalature sul vetro, la luce entra allineata
con le scanalature, incontra i cristalli disposti lungo un elica ed arriva
al secondo vetro allineata con i solchi lì presenti (perpendicolari ai
precedenti): il secondo filtro farà quindi
passare interamente tutto il fascio di luce... |
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...Ma se applichiamo
una differenza di potenziale
tale da orientare i cristalli perpendicolarmente
ai solchi, eliminando la caratteristica rotazione ad elica, il
fascio di luce giungerà sul secondo vetro perpendicolarmente ai solchi
(seguendo i cristalli) e quindi, non potendo
uscire, dato che il secondo filtro lo
blocca, vedremo lo schermo
completamente nero (il fascio di luce
viene catturato). |
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Posizionando un elevato numero di elettrodi
che generano differenze di potenziale in differenti
punti dello schermo, le cosiddette celle
di cristalli liquidi, saremo in grado di riprodurre in zone molto
limitate e localizzate questo fenomeno e gestendo in modo opportuno il
loro funzionamento saremo anche in grado di rappresentare
immagini,
lettere, numeri, ecc…
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Gli elettrodi essendo costruiti di materiale plastico trasparente possono
essere realizzati con qualunque forma. |
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L’evoluzione tecnologica ha permesso di
rendere queste celle molto piccole,
in pratica dei piccoli punti (ogni
punto corrisponde ad un pixel), aumentando
di conseguenza la risoluzione degli schermi LCD
e consentendo di visualizzare immagini complesse con buona definizione.
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