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Capitolo 1 |
Il Processore e il Debugger |
DEBUG 9/22 [37 di 60] |
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Aggiornato 24 settembre 2003 e 17 febbraio 2005 |
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Il comando F è particolarmente versatile; come anticipato il suo terzo parametro può essere di diverso tipo; la memoria può essere riempita con singoli bytes (per esempio 00H, come nell'esempio precedente, ma anche con qualunque altro valore), con sequenze di bytes, con caratteri Ascii, con stringhe Ascii di qualunque lunghezza. | |
Le immagini mostrano il comando corretto F, nei vari casi, e, con l'aiuto di D, l'effetto prodotto. Osserviamo che, qualunque sia la sequenza passata come terzo parametro, essa viene ripetuta più volte, fino a saturare tutte le locazioni previste. |
Se fai click sull'icona a
sinistra si apre l'Ambiente Assembly
e puoi
provare DEBUG
on-line. Scegli il pulsante di opzione "Aprire il file" o "Esegui l'applicazione" e conferma con OK. NB: alcuni gestori di protezione (per esempio SP2 di WinXP) non ti consentono questa operazione: in questo caso scrivi c:\arch-lab\bin\sys\assembler.pif direttamente nel campo indirizzo del Browser |
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La sequenza di bytes può essere anche più lunga. | |
Per localizzare facilmente la fine del codice di un programma può essere utile riempire la memoria di asterischi (carattere ascii '*') invece che di zero: |
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Sebbene la cosa sia al limite della paranoia... la memoria si può riempire anche con piccole (o grandi) frasi: |
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Come altri comandi del debug, il range degli indirizzi da coinvolgere può essere passato sotto forma di indirizzo iniziale, lunghezza (espressa con una L seguita dal numero esadecimale delle locazioni da riempire), per esempio così: |
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Capitolo 1 | DEBUG 9/22 | |||||||
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