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Capitolo 1 |
Il Processore e il Debugger |
LA GRANDE LIBRERIA 1/9 [52 di 60] |
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Adesso conosciamo con sufficiente sicurezza il motore della nostra automobile; mentre osserviamo l’immagine sul monitor del nostro computer esso sta già rombando a tutta potenza... | |
La vita del microprocessore è un programma da eseguire, una sequenza logica di codici operativi; abbiamo già visto che le possibilità funzionali della CPU non sono particolarmente straordinarie: può fare alcune operazioni aritmetiche, poche funzioni logiche, determinate manipolazioni di numeri binari. | |
Ma può eseguire tutto questo in un tempo impensabilmente piccolo rispetto alla nostra umana comprensione e questo fatto è sufficiente per mandare sonde spaziali ai confini dell’universo. |
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I matematici sanno bene che il valore di una qualunque funzione può essere ottenuto con una somma di addendi particolari (sviluppo in serie), garantendo un risultato tanto più preciso quanto maggiore è il numero di elementi della somma stessa; è dunque solo questione di tempo e in questo il processore va a nozze! | |
Tutti noi possediamo una calcolatrice e abbiamo notato che esegue talune operazioni in un lampo mentre per altre, più complesse, sembra che ci pensi...; la nostra utile amica non è altro che un piccolo computer “dedicato”, cioè specializzato nel calcolo di funzioni aritmetiche o matematiche. |
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La morale di questa storia porta a concludere che il microprocessore, pur alimentandosi di cose semplici, in virtù della sua velocità può colpire bersagli molto al di là della nostra immaginazione; serve solo qualcuno in grado di organizzare le sequenze di istruzioni in modo ottimale; serve la creatività della mente umana, senza la quale anche il tanto decantato processore rimane un semplice biscottino di sabbia compressa munito di zampe metalliche, sperduto aracnoide tra aracnoidi... |
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Quando diamo alimentazione il processore si risveglia e cerca di localizzare tra le risorse disponibili un programma da eseguire: con i suoi registri puntatori di programma (CS:IP) si accinge a puntare una locazione di memoria in cui deve assolutamente essere presente una speciale sequenza di istruzioni che provveda a caricare il più scontato tra i programmi ma al tempo stesso il più vitale e indispensabile: il Sistema Operativo. | |
Questa fase, detta boot-strap, è piuttosto articolata e i dettagli attraverso i quali si sviluppa sono già stati ampiamente sottolineati in altra parte di questo Capitolo; sta di fatto che, dopo un breve frenetico susseguirsi di rumori e di messaggi, sul monitor appare la rassicurante immagine del nostro sfondo preferito: la macchina è pronta per partire; aspetta solo i nostri comandi. | |
Qualche tempo fa, il monitor si stabilizzava su un'immagine in bianco-nero e l’unico segno di vita era un piccolo trattino, lampeggiante nelle vicinanze di una scritta (C:\>_), posta in basso a sinistra: il Prompt del DOS; ora della vecchia pagina nera è rimasto solo un polveroso ricordo.. |
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Il lettore curioso comincerà a farsi domande... Perchè la pressione di un tasto produce (spesso) la visualizzazione del carattere che appare su di esso? Perchè il movimento del mouse si tira dietro la piccola freccia? Perchè il click di un suo tasto può produrre l'emissione di un suono? | |
Ma anche il perchè di operazioni più complesse come la ricerca, l’apertura e la chiusura di un file, la gestione dei dischi, la trasmissione dei dati verso una porta di sistema, seriale o parallela, e così via. | |
Per ognuna di queste domande esiste una risposta di sistema, cioè un sottoprogramma in grado di assicurare il servizio con poca fatica da parte del programmatore; basta solo sapere dove è collocato, come richiamarlo e come fornirgli le informazioni necessarie per avere la massima soddisfazione. |
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Il compito di utilizzare con profitto queste procedure interne sarà l’argomento principale delle pagine di questo Tutorial; basta ancora un po’ di pazienza. | |
Ora ci occuperemo di localizzarle con certezza; una cosa sembra certa: esse non possono essere che in memoria perché solo così il microprocessore è in grado di “leggerle” e di metterle in pratica, indirizzandole al solito con i 2 registri puntatori di programma CS:IP. |
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La memoria nasconde una grande libreria con almeno 2 o 3 capaci ripiani, con decine e decine di libri, ordinati e in bella mostra e a completa disposizione del processore; ciascuno di essi porta, per titolo, un numero progressivo a partire da zero, che noi impareremo ad esprimere subito in esadecimale, da 00H (0) a FFH (255). |
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Capitolo 1 | LA GRANDE LIBRERIA 1/9 | |||||||
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