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Capitolo 2 |
Gli strumenti di Lavoro |
EDITOR 2/11 [10 di 87] |
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Il programma di scrittura adatto per creare tutti i tipi di codice sorgente deve essere un ambiente sobrio ed essenziale; lo scopo è quello di passare informazioni al compilatore e non quello di scrivere le proprie memorie o la tesi di laurea... |
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In altri termini non è necessario disporre delle meraviglie tipiche dei WordProcessor come Word o come quello (FrontPage) in cui sto scrivendo queste parole... |
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Amenità come scelta
dei caratteri, modifica dei colori,
inserzione di tabelle, formattazione
del testo sono inutili
e assolutamente negative per la
creazione di un testo da offrire all'assemblatore.
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I codici Sorgente devono essere scritti con un Editor. |
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Un Editor è, per definizione, un elaboratore di caratteri esclusivamente Ascii; ogni simbolo introdotto da tastiera avrà dunque solo il suo tipico significato di lettera, numero, segno di interpunzione o carattere di controllo, mai un significato esteso (per esempio esc-A per grassetto o esc-k per italico. |
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Queste combinazioni di codici è
tipica delle stringhe di formattazione testo
dei WordProcessor, inserite nel
documento a nostra insaputa; la loro presenza rende illeggibile il testo, ai
fini del suo utilizzo come sorgente per programmi
Assembly.
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Dato che i fatti valgono più delle parole prova ad aprire (in DOS) un file con estensione DOC con un editor (Edit o Qedit): noterai la presenza di caratteri ascii decisamente strani, prima e dopo il testo che si vede in chiaro nel suo ambiente normale (cioè in Word); sono la traduzione delle stringhe di formattazione testo. |
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